Dalla padella nel braciere.

Sentiva che sarebbe successo qualcosa.
Era seduta sul pavimento freddo della cella, come al solito, e aveva gli occhi chiusi.
I lunghi periodi di meditazione nel tempio di Iside l'avevano resa molto paziente, nonostante la sua giovane età. Ed erano già due settimane che era stata strappata alla sua casa e rinchiusa in una prigione umida e silenziosa.
Ma quel giorno sentiva di non poter star ferma, che sarebbe successo qualcosa di strano.
E infatti un soldato entrò nella cella e le tolse le corde che legavano le mani.
Sono libera? mormorò la ragazza, e quello alzò gli occhi nei suoi e scosse il capo.
Ma almeno te ne vai da qui. disse, e lei non capì se pensava che fosse una cosa positiva o meno.
Venne condotta fuori, nell'assolata Urbs, e poi nel foro.
Fu venduta.
Mentre un tale Publio Petreio Volusenna la portava a casa come schiava, Madeeha era sconvolta. Che razza di popolo, dopo aver strappato una sacerdotessa al tempio, la venderebbe come la peggiore delle serve? Non riusciva a realizzare la sua situazione. Ma cominciò a farlo quando fu condotta in casa e messa subito a servire insieme ad altre fanciulle.

A malapena quello rispose.
Fece chiamare una delle serve più esperte e le diede indicazioni per preparargli il pranzo, poi si rivolse a Lucio con aria indolente.
Mi spiace non esser di gran compagnìa, ma con l'arrivo di una nuova schiava e i giochi tra poco c'è sempre molto da fare. Devo uscire, Lucio, vale. disse sbrigativo, prima di posare una mano sulla spalla di Medeeha, che si costrinse a rimanere ferma.
Guarda la casa e poi una delle ancelle ti dirà i tuoi compiti. mormorò, prima di uscire.
Medeeha lo guardò varcare la soglia e a quel punto espirò profondamente, prima di cadere per terra.

Oh non poteva capitare davvero!
Spalancò gli occhi e si trovò davanti il viso di un uomo che non conosceva, ma che riconobbe come un onoscente del suo nuovo padrone. Santa Iside! Le veniva voglia di svenire di nuovo, ma non avrebbe risolto nulla. E quindi si calmò.
Grazie mille, ora ce la faccio. disse alzandosi in piedi e spolverando appena il suo corto vestito da sacerdotessa. Avrebbe perso anche quello, insieme alla libertà.
Credo...che inizierò il giro. disse solo, dando le spalle all'uomo. Già, così avrebbe trovato un modo per andarsene! Adesso che ancora nessuno lì dentro la conosceva sarebbe stato più semplice...

Voleva discutere? Con una schiava?
Si voltò stupita, e lasciò perdere l'idea di scappare subito. Parlare non l'avrebbe uccisa, e poi Iside avrebbe pensato a lei. Bastava fidarsi.
Spero che davvero sia come dici, perchè non sopperterei delle percosse. rispose con la sua voce delicata, prima di sospirare e annuire.
La capisco bene...molti di voi entravano nel tempio in cui stavo, ad Assuan. Ho dovuto impararla per capire le vostre domande, quelle da rivolgere ad Iside. disse, con il suo accento straniero.

Quella donna parlava molto veloce, e anche borbottando, quindi riuscì a capirla per miracolo. Okay, forse la sua conoscenza della lingua non era un granchè, anche se l'indispensabile lo sapeva dire e capire.
Sono Medeeha. disse semplicemente, guardando titubante prima la donna e poi quell'uomo strano.

...no aspetta, che lingua era quella? Sgranò gli occhi, allibita: che bisogno c'era di parlare così velocemente? C'era un pericolo in giro? I suoi occhi ispezionarono rapidamente la sala, e in quel momento colse due parole: capito tutto? Capito? E come cavolo poteva aver capito?!
Temo di no. azzardò, abbassando gli occhi e scuotendo il capo.

Inutile dire che di quanto diceva quella donna capisse meno della metà, ma colse dalle parole di Lucio che sarebbe stata educata a capire il latino. Da lui.
Sgranò gli occhi, vedendo che la donna ribatteva qualcosa con fare concitato, e mise una mano sul braccio di Lucio, incerta.
Non avrebbe dovuto...chiederti il permesso?...no aspetta, un parere, ecco? chiese, cercando le parole giuste. Sembrava quasi glil'avesse rdinato, come se fosse uno schiavo anche lui!

Eh? Poteva uscire? Guardò la signora che si accigliò vedendola ancora ferma lì, e quindi si affrettò a seguire Lucio, camminando accanto a lui.
Cosa...cosa ha detto quella signora, prima? Non credo di aver capito. ammise, sospirando. Non credeva? In realtà non aveva capito proprio una beata mazza, ma vabbè.